
Traduzione di Anna Mioni
“Non ho paura di morire”. Lima, anni 80: il Perù è un Paese in guerra e Fernando - dietro il suo lavoro in università e l’impegno nel sindacato - è il contatto tra il Partito e i combattenti nascosti nella foresta. Una vita pericolosa che però lui, come altri, ha deciso di percorrere fino in fondo: “… perché alla gente era stata negata l’istruzione; perché i loro padri lavoravano campi che non avrebbero mai posseduto; perché le loro madri facevano le donne delle pulizie”. Ma Fernando sogna anche una vita normale, “fantasie borghesi” alle quali, ogni tanto, si lascia andare: una casetta con giardino, un ulivo, una pianta di pomodori. E un figlio: “Sarei un buon padre”, dice una sera alla moglie Maruja. “Per quanto tempo?”, risponde lei. Daniel Alarcón (1977) è nato a Lima, in Perù, ma si è trasferito negli Stati Uniti quando aveva tre anni, è cresciuto a Birmingham, in Alabama, e oggi vive in California. I suoi racconti sono stati pubblicati, tra l’altro, su "New Yorker" e "Harper’s Magazine"; il racconto "Guerra a lume di candela" è tratto dall’omonima raccolta, con cui ha vinto il "Whiting Writers’ Award" ed è stato finalista all’ "Hemingway Foundation/Pen Award".
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